Carrie Symonds, chi è la neo moglie di Boris Johnson e donna più potente del Regno Unito

boris johnson

Trentatrè anni (23 in meno rispetto al premier), studi prestigiosi, una carriera partita con l’acceleratore, e una folta schiera di detrattori. C’è chi la considerà già la «first lady» britannica più influente di sempre. Il nostro ritratto
Quando era arrivata a Downing Street, i tabloid britannici erano usciti con questo titolo: «La prima fidanzata al numero 10».

Poco meno di due anni dopo, Carrie Symonds – nel più totale segreto – è diventata la terza moglie di Boris Johnson, la prima sposata in chiesa (nella cattedrale cattolica di Westminster). Un matrimonio per pochissimi intimi, che ha visto poi il premier scalzo sul prato di Downing Street. E che ha fatto dire ai suoi detrattori: «l’ascesa di Mrs Carrie è ormai completa».

Negli ultimi mesi, anzi anni, Carrie Symonds ora Johnson, 33 anni, è stata definita in tutti i modi possibili. Lady Macbeth. Carrie Bolena, «eminenza grigia» dietro il potere del premier conservatore. Tanto che qualche mese fa è scesa in campo, per difenderla, persino Samantha Cameron, moglie dell’ex primo ministro David Cameron, criticando coloro che sostenevano che avesse avuto «un’influenza indebita» sul primo ministro. Ma chi è (davvero) Carrie Symonds? All’indomani del matrimonio non previsto il Regno Unito continua a chiederselo, senza arrivare a una risposta condivisa.

Iniziamo dalle basi: Carrie Symonds, 23 anni in meno rispetto al premiere, è figlia del co-fondatore del The Independent, e ha studiato presso una delle più prestigiose scuole femminili private di Londra, per poi laurearsi in Storia e Teatro a Warwick. A soli 29 anni è poi diventata direttrice delle comunicazioni del partito conservatore britannico. Ma Carrie di essere forte, determinata e coraggiosa, l’aveva già dimostrato nel 2007 quando dopo aver rischiato di essere vittima di John Worboys, il tassista londinese poi condannato come stupratore seriale, fu lei a fornire – durante il processo, rinunciando all’anonimato – la testimonianza chiave per arrivare alla condanna.

Le prime indiscrezioni di una relazione con Johnson risalgono al 2018, quando lei era già una figura importante al quartier generale dei Tory di Londra. Lavorava lì, del resto, dal 2009: prima come addetta stampa e poi dietro le quinte della campagna di successo che ha portato nel 2012 alla rielezione di Johnson come sindaco di Londra. Erano i tempi, il 2018, in cui lo lodava pubblicamente su Twitter, con frasi tipo «Vale davvero la pena guardarlo. Boris è assolutamente brillante nel dibattito sulla Brexit e sulla politica estera di questa settimana». Materiale per i primi pettegolezzi, visto che ufficialmente lui era ancora legato a Marina Wheeler, madre di quattro dei suoi figli: Lara, Cassia, Milo e Theodore.

Nel febbraio di quell’anno, Johnson, allora 51enne e ministro degli Esteri, viene fotografato mentre «chiacchiera scherzosamente con la signorina Symonds», all’uscita del Black and White Ball del partito conservatore al Museo di storia naturale. Una settimana dopo, i principali quotidiani britannici raccontano di un pranzo di San Valentino in uno dei ritrovi preferiti da Johnson, Rules a Covent Garden. Il primo «scandalo» lo si fa risalire al mese successivo quando i social rivelano che Johnson, Michael Gove e Sajid Javid – a quel tempo tutti pesi massimi del Gabinetto – sono stati avvistati «in una stanza piena di millennial ubriachi» al party londinese, in stile Abba, per il trentesimo compleanno di Carrie.

La svolta arriva a settembre 2018: lei lascia il suo incarico all’interno del partito conservatore, lui divorzia dopo 25 anni di matrimonio. Torna un pettegolezzo tra gli avversari di lui: Boris che manda a prendere Carrie con un auto dal matrimonio di un collega. Il matrimonio era a Penshurt Place, nel Kent, che un tempo ospitava il re Enrico VIII mentre corteggiava segretamente la sua amante, Anna Bolena. Chiacchiere a parte, è chiaro a tutti che i due sembrano avere molte cose in comune: entrambi metropolitani e socievoli, entrambi nell’area green dei Tory, ed entrambi innegabilmente ambiziosi. Ormai i gossip sono all’ordine del giorno. I due evitano le occasioni ufficiali in coppia, ma il resto non si preoccupano di smentirlo. Lei, con gli amici, lo chiama «bozzie Bear», e ha una sua foto come sfondo del cellulare. Nel gennaio 2019 Stanley Johnson, padre di Boris, e Carrie Symonds partecipano insieme a una marcia contro la caccia alle balene.

Le cose si fanno serie. Lui si trasferisce a vivere nell’appartamento di lei a Camberwell, nel sud di Londra. I vicini sono soliti avvistarlo in bicicletta per le strade del quartiere. Carrie, del resto, è tanto attenta all’ambiente e agli animali, quando all’alimentazione. È lei che lo mette a dieta e che gli consiglia di scegliere un taglio di capelli più ordinato. Nel giugno 2019 arriva la prima occasione ufficiale: Carrie, in un abito rosso, partecipa al lancio per la campagna alla leadership del partito conservatore. Il resto lo sappiamo: da lì a poco Johnson sarà il nuovo premier.

In quei giorni la tensione deve farsi sentire, tanto che i vicini di Camberwell chiamano la polizia per le urla di una presunta lite. Secondo le indiscrezioni, Boris avrebbe urlato «giù le mani dal mio fottuto computer» e lei «te ne freghi di tutto perché sei troppo viziato». Ma quando lui apre la porta del numero 10 di Downing Street, Carrie lo segue. E adottano un cane: Dilyn, cucciolo di Jack Russell.

Nel dicembre 2019 lui ottiene la maggioranza alle elezioni, in video appare con Carrie alla sua destra e il super consigliere Cummings alle loro spalle. Dopo, volano a Mustique. È lì, raccontano i ben informati, che lui la chiede in sposa. Carrie, qualche tempo dopo, pubblica sui suoi social un annuncio personale: «Normalmente non pubblicherei questo genere di cose qui, ma volevo che i miei amici lo scoprissero da me… molti di voi lo sanno già, ma per i miei amici che ancora non lo sanno, ci siamo fidanzati alla fine dell’anno scorso… e abbiamo un bambino che arriverà all’inizio dell’estate», scrive Carrie come didascalia a una foto molto informale: lui – con la barba – che la bacia sulla guancia. Il Covid, però, scombina anche i loro piani. Si ammalano entrambi, il premier è gravissimo, finisce in ospedale, mentre Carrie – incinta del loro primo figlio – resta in isolamento. Tre settimane dopo il ricovero di Johnson al St Thomas’s Hospital di Londra, nasce il bambino: Wilfred Lawrie Nicholas Johnson, battezzato come cattolico, secondo i desideri della madre.

Symonds, da tutti soprannominata «first girlfriend» al numero 10 diventa sempre più importante, e i suoi detrattori si fanno sempre più agguerriti. A fine 202o i consiglieri di Johnson, compreso il potentissimo consulente senior Dominic Cummings, vengono costretti alla sostituzioni. Tatler le dedica la copertina. Titolo: «Carrie’s coup», ossia «il golpe di Carrie». Al posto della vecchia guardia, un triumvirato tutto al femminile: la 39enne giornalista Allegra Stratton, studi nelle più prestigiose scuole private londinesi e poi a Cambridge, viene nominata portavoce del premier. Mentre il ruolo di consigliere sempre più influente lo conquista la 42enne Munira Mirza. La terza, ovviamente, è lei.

Cummings, come prevedibile, non si fa da parte senza lottare. La sua vendetta è un susseguirsi di pettegolezzi e fango sulla compagna ormai potentissima del premier. Dalle accuse di aver ristrutturato a cinque stelle l’appartamento di Downing Street, con i soldi del donatori del partito conservatore, agli attacchi personali e sessisti. Solo perché «giovane, bionda e viziata». Boris, si legge, «è un fantoccio nelle sue mani. Carrie è in grado di fargli cambiare idea come meglio crede». Ma crescono anche i suoi sostenitori, che le ritengono vittima di un sistema retrogrado e maschilista. Carrie, del resto, è il nuovo che avanza, la sostenitrice della politica green del partito, colei che fa fare jogging al premier nei giardini di Buckingham Palace. E ora che è moglie, vuole essere «first lady» nell’accezione americana. Ci riuscirà? Finora, c’è da dire, non ha mai sbagliato.

Carrie Symonds, chi è la neo moglie di Boris Johnson e donna più potente del Regno Unitoultima modifica: 2021-06-01T05:00:32+02:00da vita-vip
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