Striscia la Notizia, “perché Antonio Ricci aveva scelto Elisabetta Canalis”: rivelazione poco lusinghiera sulla sua faccia

veline

Elisabetta Canalis oggi più che mai è amata da tutti. La storica Velina bruna di Striscia la Notizia piace per la sua schiettezza e per le sue posizioni tutt’altro che conformiste. E pensare – ricorda Il Corriere della Sera – che fu scelta per il bancone del programma di Canale 5 per la sua “faccia da polla”. Antonio Ricci, si legge, non l’aveva scelta perché bellissima ma “per la faccia da polla”, ovvero per quello sguardo che davanti a telecamere e obiettivi sembrava voler dire: “Dove sono? Che ci faccio qui? Dove devo guardare”?

Eppure la Canalis è tutto tranne che “polla”. La più longeva delle veline italiane, influencer da 2,8 milioni di follower su Instagram, a cui ha sommato gli altri 1,4 milioni di Twitter, la Canalis ha dimostrato di saperci fare. Da tempo infatti vive in America a fianco del marito Brian Perri, niente di meno che un luminare dei tumori spinali, e assieme alla splendida figlia di 6 anni Skyler Eva. A dimostrazione della sua intelligenza, la showgirl è più volte intervenuta in difesa dei rifugiati, ma non dal suo ricco salotto bensì da chi in casa sua li ha davvero ospitati. Non solo perché la Canalis è anche in prima linea per la difesa dei diritti degli animali (è stata testimonial della Peta, posando nuda).

Non sono da meno le sue spiccate opinioni: “Penso che la direzione che stiamo prendendo è quella del dovere esprimere un pensiero a senso unico, censurando e censurandoci per il terrore di essere bollati come misogini, omofobi o razzisti. L’ Italia è un Paese libero e così dovrebbe rimanere”, ha scritto facendo letteralmente impazzire tutti. E così tra chi la apprezza spuntano niente di meno di Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Insomma, Ricci non ci aveva visto affatto lungo.

Striscia la Notizia, “perché Antonio Ricci aveva scelto Elisabetta Canalis”: rivelazione poco lusinghiera sulla sua facciaultima modifica: 2021-06-06T10:00:39+02:00da vita-vip
Reposta per primo quest’articolo