Ghali, nuovo scontro con Salvini: «Nessuna pace con chi fomenta odio e razzismo»

Ghali

Dopo il litigio a San Siro e il presunto chiarimento in tv, il cantante si scaglia ancora contro il leader della Lega: «Ho autografato quella maglietta solo perché sapevo che sarebbe finita a suo figlio, che è mio fan. Con la speranza che voglia vivere in un’Italia diversa da quella voluta da suo padre».

Ghali-Matteo Salvini, atto terzo. O meglio, tra il rapper e il politico il clima è sempre stato abbastanza teso, tra citazioni esplicite in alcune canzoni e risposte altrettanto dirette. Da alcuni giorni però, quei nuvoloni addensati sopra le loro teste, hanno iniziato a scaricare acqua a più non posso: il temporale è esploso in una sera di pioggia, appunto, sugli spalti dello stadio di San Siro, nei primi minuti del derby Milan-Inter.

Nonostante entrambi tifino per i rossoneri, al gol della loro squadra del cuore si è scatenato il parapiglia: stando alle ricostruzioni, visto che la rete sembrava l’avesse realizzata un giocatore di origine nigeriana (Tomori, ndr), Ghali si è scagliato contro Salvini, dicendo che non doveva esultare visto che aveva segnato un nero, «di quelli che tu fai morire di fame». Animi roventi, fino all’intervento degli steward e di Maldini.

La seconda parte del litigio è andata in onda in tv, ma in realtà aveva il sapore della tregua: davanti alle telecamere de Le Iene, infatti, il capo della Lega ha indossato una maglietta della Tunisia autografata dal cantautore milanese, come segnale di distensione. Capitolo chiuso? Assolutamente no, perché Ghali ci ha tenuto a precisare che si trattava soltanto di una «bugia mediatica» e lui non si pente assolutamente di ciò che ha detto.

«Ero allo stadio per tifare la mia squadra del cuore, lo stesso cuore che mi ha portato ad agire d’impulso», ha esordito in un lungo post su Instagram. «Non ho fatto pace con Salvini e non mi sono pentito delle parole che gli ho detto durante il derby. Io sono per la pace, ma la pace non si può fare con chi ogni giorno fa guerra ai più deboli portando avanti politiche razziste e di odio, con chi fa soffrire e morire la mia gente».

«La pace si farà quando ammetterà i propri errori, quando risponderà delle sue azioni, quando racconterà la verità al suo popolo e smetterà di creare disinformazione, usando l’immigrato come capro espiatorio dei problemi dell’Italia», ha aggiunto Ghali, raccogliendo il plauso di alcuni colleghi dello spettacolo. «È questa la vera violenza, non una verità urlata in faccia. La mia non è politica, è pre politica, si parla di umanità».

«I miei non sono insulti, sono solo l’ennesima segnalazione frustrata verso il responsabile di innumerevoli ingiustizie. Che ora dice che mi offrirebbe un caffè, ma allo stadio ha cercato di farmi cacciare dal mio posto invano», ha rivelato il cantante, che poi chiude con l’affondo più duro. «Ho firmato quella t-shirt solo perché sapevo che sarebbe finita a suo figlio. Che è mio fan e magari, crescendo, potrà farsi delle domande».

«Con la speranza che voglia vivere in un’Italia diversa da quella voluta da suo padre. In fondo anche io ho fatto scelte diverse da mio papà, so che può succedere». Tuoni e fulmini.

Ghali, nuovo scontro con Salvini: «Nessuna pace con chi fomenta odio e razzismo»ultima modifica: 2021-11-15T06:15:40+01:00da vita-vip
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